Sogno o son desta?

che titolo xD

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  1. Kashira
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    AlloVa alloVa alloVa...


    CITAZIONE
    “Non è colpa tua…è che non riesco a trovare più un motivo per ‘festeggiare’…per sorridere, non trovo motivo di alzarmi dal letto la mattina…”

    Questo pezzetto mi ha ricordato tantissimo il discorso della madre di (non mi ricordo il nome...cmq Jared) in Requiem for a Dream...e se contiamo che in quel punto ho cominciato a piangere stile fontana di trevi...capirai che mi è piaciuta molto l'idea di infilarlo nella FF :sbrillucc:


    CITAZIONE
    Ero semplicemente giù. Perché mi aveva negato il suo amore? Perché se n’era andato senza una parola? Ero così..arrabbiata! Mi aveva abbandonata, mi aveva lasciata sola, a vivere una vita che senza lui non aveva più senso…E io non l’avevo nemmeno salutato, non l’avevo chiamato perchè troppo presa da stupide feste e sciocchi sogni adolescenziali. Avrei dato 2000 sogni, 2000, 3000, 4000, avrei dato tutti i miei sogni per riavere la sua realtà.

    Descritto benissimo e...semplicemente VERISSIMO! Cioè...è vero che si prova quel senso di rabbia con chi ci ha lasciati...e che poi ci si sente in colpa per non aver fatto "qualcosa" prima che morisse. (è incasinata come frase...ma significa...DAVVERO WOW)


    CITAZIONE
    mentre i miei amici tornavano a vivere la vita e io impazzivo dal dolore ogni istante sempre più.

    :yaa: :yaa: :yaa:

    CITAZIONE
    bellissimo capitolo... però, come tu stessa hai detto... è di collegamento.. .quindi VOJO IL SEGUITOOOOO! Lovojo

    :asi: :pugno: :sirulez:

    In poche parole: il capitolo, anche se un pò cortino, è stato fantastico...ma ora, bando alle ciance! VOGLIAMO IL SEGUITO! (messaggio subliminare) :cmon:
     
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  2. Vanilla'93
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    *mica tanto subliminale... dovevi scrivere tipo: "Bellissimo (vogliamo il seguito) capitolo... spero tu (Seguitooooo) posti presto... sai quando noi (seguitooooOOOOO!) ti vogliamo bene"... Così si che era subliminale.*

    Cmq Harry in requiem for a dream. E' fottutamente vero! Quando lei dice che vuole attenzione, perchè adesso sta con le sue amiche, ha il posto in mezzo e che è felice così anche se prende le pillole ecc...
    Il fatto è che ho idea che Stella nn l'abbia visto quel film... o si? O.o Cmq ve lo consiglio... anche se è tristerrimo...
    Bellissimo commento eli!
    Cmq anche da un capitolo corto e di "poco conto" vengono fuori filosofeggiamenti... quindi tu (posta), dato che noi (posta) ti vogliamo (posta) tanto bene (posta), devi postare... ^^

    *altro che (posta) messaggio (posta) subliminale... io si che so (posta) eludere ogni cervello! BUAHAHAHAHAH! :sirulez:*
     
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  3. Little Strange
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    Ma grazie, il film nn l'ho visto, mi metto subito in carreggiata, anche se per me sarà difficile trovarlo! Sono davvero contenta dei vostri commenti, grazie grazie Kashi, anche se ora mi sorge qualche preoccupazione: PIANGI AD OGNI CAPITOLO!!!! :asd: grazziieeeeee
     
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  4. Kashira
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    ...e fu così che calò un lungo silenzio dal quale si levò una voce: la mia!

    STELLAAAAAAA POSTAAAAAAAA

     
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  5. Little Strange
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    weeeeeeeeeee, e stella resuscitò!!!!!!!! Bando davvero alle ciance. Posto subito. Non mi ricordo nemmeno come l'ho scritto questo chap. Mi ricordo di cosa parla....ma molte cose nn le ricordo. Spero che sia di vostro gradimento. Questo è meno "noioso" dell'altro. ecco a voi.



    Atto II
    Parte III
    ________________________________________________________________________________________
    “Allora Ste, sei pronta?” Sere urlava da fuori la porta mentre mi attaccavo i capelli.
    “Pronta!” uscii dal bagno vestita con un paio di Jeans larghissimi, le mie amate converse nere e una maglietta nera larga con un disegno grigio.
    “Ma…come ti sei vestita?” Sere, nel suo completino bermuda bianchi/mogliettina dorata era esattamente il mio opposto.
    “Mica dobbiamo andare ad una serata di gala! Andiamo a fare l’ultima passeggiata sul corso di Reggio Calabria, mica ad una grande manifestazione!”
    “Ok, il concetto è chiaro…ma ora…siamo completamente diverse!”
    “Ma che ti importa? Non ti vorrai vestire identica a me come fanno quelle snobbette di Natural Blu!”
    “No, però…” Serena si guardò le ballerine dorate ai piedi, poi prese la borsetta bianca e andò in salotto. “Che fai non vieni?” mi gridò dall’ingresso.
    “Sto venendo, mi devo sistemare la matita!”
    “Ancora?! È la terza volta! Vabbè, ti aspetto giù!” sentii la porta sbattere, poi presi la giacca e ne uscii una scatolina bianca. Feci cadere giù una pasticca giallognola. La mandai giù come se fosse una caramella, ormai era la prassi, ci avevo fatto l’abitudine. Per uscire era indispensabile quella mia amica tanto piccola e allo stesso tempo tanto potente. Non avevo però il coraggio di prenderle davanti a Sere e Pao, davanti a loro mi sentivo…debole…e così le avevo convinte di aver smesso di prenderle già da un pezzo. Sentii la porta sbattere di nuovo e il mio cuore iniziò a battere più veloce di quanto potessi aspettarmi. Posai la scatola e presi in mano una spazzola.
    “Ma che diavolo stai facendo?” Serena aveva fatto spuntare la sua testa dentro la stanza.
    “Non mi piacciono così i capelli!”
    “Stai, benissimo, andiamo!” posai la spazzola e seguii Serena in macchina.

    Camminavamo tranquille lungo la nostra amata via marina. Ogni tanto guardavo nostalgica le panchine, ricordavo i momenti passati con Andrea seduti sulla spiaggia. Ogni cosa, ogni odore, sapeva di lui. Ma non avevo la possibilità di piangere, nemmeno se avessi voluto, non ero in me.
    “Allora…chi vuole prendere il risciò?”Serena si voltò verso il solito gruppo di amici, solo lei, Paola, Loris e Riccardo erano entusiasti…tutti gli altri, avevano vissuto brutte esperienze! Li accompagnammo davanti alla bancarella. Mi sedetti lì vicino, su una panchina assieme agli altri, ad aspettare l’arrivo dei prodi guidatori di risciò. Mi rilassai e parlai un po’ con Vale, anche se quella sera, come al solito, non ero di molte parole.
    “Che si fa domani? Al mare?”
    “Ragazzi! Io domani parto ve lo siete dimenticato?”
    “Oh Mio Dio, Ste…come farò senza di te?”
    “Ahahah, forse vorrai dire, come farò IO senza di te!” io e Vale ci abbracciammo come non facevamo da tanto tempo e non riuscii a trattenere le lacrime…e le risate! “Ti voglio bene” le dissi all’orecchio e le diedi un grosso bacio.
    “Mi tradisci!” urlò Paola correndo goffamente verso di noi!
    “Oh, ebbene si Paola, lei è la mia amante!”
    “No!!!” Paola si lanciò in una pessima recitazione di un pianto.
    Ridemmo, e io per prima mi divertii come non mi accadeva ormai da tempo. Avevo dimenticato quanto potesse risuonare confortante stare con gli amici, e sentire la mia stessa risata mi aiutava, nonostante l’avessi già sentita in tante altre occasioni.
    “Ok, che facciamo ora?”
    “Mi sono seccata di stare seduta! Facciamo una passeggiata!” dopo la sua proposta, Serena si alzò tirando me con una mano e Valentina con l’altra.
    “Ok, ok, ma appena mi lamento ci sediamo!” proposi io e ricominciammo a camminare. Non l’avessimo mai fatto!. Durante il nostro cammino incontrammo Martina e Claudia, il mio…incubo.
    “Ciao Martina…Claudia…” rivolsi loro uno sguardo gelido, mentre Serena, molto più tollerante di me, si avvicinò per dare i due consueti baci sulle guance.
    “Allora Stella, come va? Ho saputo…” mi fece Martina, con l’aria di chi in realtà non è per nulla interessata all’argomento…
    “Va meglio, grazie…”
    “Andrea mi aveva detto che stavate passando un momento difficile!...”
    “Come prego?” mi voltai verso Martina: voleva scherzare?
    “Si, mi aveva parlato del vostro rapporto ormai…non esattamente funzionante..quella sera…”
    Guardai Serena, che mi restituì lo sguardo con aria altrettanto confusa.
    “Quella sera quando scusa?”
    “La sera in cui c’è stato…l’incidente, era con me…” Martina sembrava quasi…compiaciuta. Le si leggeva in faccia che aveva una voglia matta di dirlo e lasciava intendere tutto ciò che si potesse. Non era una santa, lo sapevano tutti, ma Andrea?...
    “Non era con voi?” mi voltai verso Valentina: mi avevano detto che erano tutti in macchina assieme, che Andrea era al volante, mi avevano detto…questo…
    “Infatti, eravamo tutti in macchina assieme! Eravamo andati in un locale fuori città a bere qualcosa, ma…cioè…mica l’ho visto per tutta la serata…”
    Mi voltai con sguardo assassino verso Martina.
    “Si, infatti, ci siamo visti lì e siamo andati in una saletta privata…” di nuovo quel sorriso, quel maledetto sorriso, quel fottutissimo sorriso compiaciuto da gran puttana quale era!.
    “Ma che cazzo dici Martina! Vai a raccontare cazzate da qualche altra parte!” Paola spinse Martina che la guardò con gli occhi di fuori.
    “Ho detto la verità! Chiedilo a lui, lui ci ha visti! È entrato all’improvviso e poi è riuscito”. Martina indicò Riccardo…
    Mi voltai velocemente verso di lui, con le lacrime agli occhi e una strana sensazione al cuore. Batteva velocissimo, mi sentivo morire, sentivo l’aria mancarmi e un gran nodo alla gola mi impediva di respirare, mi sentivo pietrificata e…abbandonata.
    “Io…non ricordo niente…” Riccardo divenne all’improvviso tutto rosso, e io mi rivoltai verso Martina. “Troia!” le urlai mentre mi scendevano le lacrime. Molta gente lì vicino si voltò a guardarmi, sentivo il loro mormorio terribile alle spalle, sentivo i loro occhi puntati su di me. Iniziai a correre e raggiunsi la macchina prima che me ne rendessi conto. Ficcai a fatica le chiavi nel quadrante, tanto mi tremava la mano. Accesi il motore e partii, diretta verso casa. Quando finalmente fui sul mio piccolo letto nella stanzetta della casa in cui ero cresciuta, iniziai a singhiozzare rumorosamente.
    Mi sentivo umiliata, umiliata e delusa da quel comportamento. Non avevo nemmeno trattenuto le lacrime. Mi sentivo il cuore battere alla velocità della luce, sentivo il mio volto deformato dal pianto e sentivo ogni lacrima scendere lentamente e dolorosamente. La sentivo percorrere il mio viso e segnare ancora di più il suo passaggio, man mano che le sue gemelle la imitavano perfettamente. Ah, se solo quelle lacrime avessero lasciato delle cicatrici, avrei avuto il volto ricoperto di piaghe e sarei stata davvero orripilante. Quanto avevo pianto? Quanto mi ero sentita in colpa? Mi ero imbottita di psicofarmaci per non far gravare i miei sensi di colpa. Non avevo fatto un pasto decente per due mesi di fila. Avevo ingerito quelle disgustose gocce di antidepressivi per giorni e giorni, flaconcino su flaconcino per alleviare i miei pesanti disturbi mentali. E ora ero duramente e dolorosamente umiliata. Come poteva essere? Era davvero come diceva Andrea? Lo sentiva solo lui, o magari era una cosa che diceva alle ragazze come Martina per vivere la tipica avventura di una notte, mentre la propria ragazza non c’è. Probabilmente era stato così. E quindi era questo che faceva quando non mi rispondeva? Flirtava e raccontava balle alle belle ragazze per portarsele a letto? Continuai a piangere e singhiozzare rumorosamente rannicchiata sul letto…ma perché? Perché? Perché, Cazzo, perché? Presi le mie fedeli gocce sul comodino e ne ingurgitai 5-6 per essere sicura di addormentarmi. Ben presto persi conoscenza.


    Anche se fa caGare...commentate...please, soprattutto per migliorare la storia. Grazie. E scusate il ritardo.
     
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  6. Kashira
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    Ma io quella Martina l'avrei uccisaaaaa!!!
    Giuro che mi ha fatto saltare i nervi...mi ricorda una tVoia di imperia che la metà basta UUUUUU che nerviii :grr: image
    Il capitolo è molto bello, lineare...si legge tutto d'un fiato!
    Domandina...cosa sarebbe un risciò? *si nasconde sotto il tavolo per la vergogna*
    Ciemmecu...mi piace...sisi...questo capitolo (come anche i precedenti) mi piace molto!
    Continua così Stelluz!!!! :pugno: (ma magari non aspettare 1 anno prima di postare il prossimo chap :asd: )
     
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  7. Vanilla'93
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    Leggo domani :mrsi: Devo andare a letto =_= Anche se NON HO ASSOLUTAMENTE SONNO...
    Mi aspetto grandi cose da questo capitolo... ah! Domani posto :asi:
     
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  8. Vanilla'93
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    CAAAZZO! Ok... ho letto.
    Tu che perdi conoscenza... miodio... speriamo bene... ho dei dubbi...
    Cmq... verso la fine ho pensato che tu non hai ancora incontrato i panic e... non mi interessa. Questa ff è bellissima comunque. Il fattore P!ATD non interessa... sembra di leggere un libro (ho letto un libro che inizia nel modo in cui finisce questo capitolo ed è un bellissimo libro). Stai migliorando moltissimo la scrittura e il modo di scrivere...
    La parte delle lacrime è meravigliosa. Semplicemente meravigliosa. Con quel paragone con le cicatrici, poi!
    Bravissima... capitolo meraviglioso.
    Spiega alla perfezione come un semplice momento o una rivelazione può rovinare settimane passate a star meglio giorno dopo giorno.
    Ti "sei" impegnata a stare meglio e un'affermazione del genere ti ha lasciata shockata.
    Ora sei incazzata perchè lei una troia.
    Poi capirai che non puoi incazzarti con Andrea perchè non c'è più...
    E sai cosa scoprirai? Io lo so...
    Scoprirai che la cosa peggiore è non averlo vicino per chiedergli spiegazioni. Non averlo vicino per risolvere. E' molto brutto... e tu, giustamente, ti sei imbottita di sonniferi (se ti serve il nome è Avatan xD)...
    Il fatto è che ti sei imbottita di essi perchè sei incazzata, non perchè ti sei accorta di nuovo che Andrea non è lì vicino a spiegarti... e quando te ne accorgerai, che lui non è lì per chiarire, tenterai il suicidio, nella FF. Me lo sento...
    Adesso prendetemi per pazza ma io mi sto immaginando la ff.
    Lei che se ne accorge, tenta il suicidio. Decide di risolvere da sola... torna in America per chiarirsi le idee... poi vabbè... qui mi immagino di tutto e di più... escluso il fatidico incontro con i P!ATD... questo spetta a te.
    Sappi, però, che un ragazzo che fa qualcosa di brutto ci starebbe alla perfezione... XD Ok...
    Spero che il mio commento super ritardatario ti abbia soddisfatta... e spero posterai al più presto... ^^
     
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  9. Little Strange
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    Incredibile ma vero.....ho deciso di postare! Maledetto computer! Sono stata ASSENTISSIMA IN QUESTO PERIODO, chiedo umilmente perdono! Spronata da Gaiuzza, posto il seguito, questo anche perchè è tornata l'ispirazione! Vi prego nn siate troppo dureeeeee.



    Atto II

    Parte IV
    _________________________________________________________________________________________
    Quando mi svegliai avevo ancora le labbra serrate e intorpidite. Sentivo il segno delle lacrime salate sulle guance e mi faceva un male cane il collo. Mi voltai nel letto, chiedendomi il perché di quella strana sensazione allo stomaco, poi ricordai. Guardai il flaconcino ormai vuoto sul comodino, guardai le scarpe buttate a casaccio accanto al letto e le chiavi sul pavimento. Mi misi a sedere e aprii la porta della camera: perfetto! Mamma e Papà erano a lavoro e Paolo era uscito. Mi voltai e mi diressi verso la mia scrivania. Iniziai a frugare nei cassetti, la mia scorta di pillole era quasi finita. Estrassi le ultime due scatole che mi erano rimaste, e gli altri tre flaconcini di Xanax. Presi la valigia trolley accanto all’armadio e iniziai a riempirla di tutti i vestiti che potevo. Accesi il computer. In pochi minuti fu tutto pronto: volo, valigia, pasticche, gocce, tutto ciò di cui avevo bisogno. Presi un foglio dal mio block-notes preferito e iniziai a scrivere.
    “Cara mamma, caro papà, cara Vale, Sere, Pao, e cari amici…
    Scrivere ora, con la mano tremante e le lacrime agli occhi è difficile per me, ma è giusto che io lo faccia. Ieri sera sono stata male, ancora, ancora, ancora. Sono stanca. Stanca di sentire dentro me che niente può più funzionare. Ho bisogno di staccare, da Reggio, ho bisogno di allontanarmi dai visi noti e ho bisogno di trovare un modo per essere felice. So che è tutto molto improvviso, e forse anche sciocco da parte mia, ma…è ciò di cui sento il bisogno ora. Vi sognerò, tutte le notti, piangerò per voi, perché sapete che mi avete dato più di chiunque altro. Non cercatemi. Quando avrò smesso di piangere vi richiamerò io. Vi voglio bene.
    A Vale: Grazie per essermi stata vicino anche questa volta, è stupido da parte mia dire ora ‘Gli amici si ritrovano nel momento del bisogno’, sarebbe banale, e la nostra non è un’amicizia banale. Ti voglio bene, lo sai, non essere delusa dal mio comportamento, ma cerca ancora una volta di capirmi. So che cercherai. Un grande bacio. Mi mancherai. La tua Kiottyna!
    A Sere: So già che leggendo queste poche righe piangerai. Sei sempre stata così! Sere…non piangere, non hai perso un’amica, mi ritroverai presto, ti prego, non piangere. Sorridi, ti voglio bene! Ricordati sempre le nostre follie, le nostre risate, e soprattutto ricordati le nostre cazzate! Ti voglio bene Se! Non so come farò senza te! La tua Stelluzza preferita!.
    A Pao: Ehi scema! Che fai? Ahah, la verità è che se posso prevedere che Vale rimarrà delusa e Sere scoppierà a piangere, non ho la minima idea di ciò che farai tu! Mi sorprendi sempre! Oh cavolo! Dopo anni che ci conosciamo non riesco nemmeno a prevedere una tua reazione! Questo significa che devo conoscerti meglio! E ci sarà l’occasione, credimi, non è un addio questo, ricordati che sei sempre la mia AMMORAH! Ahah, come vivo senza il mio amore? Nono, tornerò solo per poterti riabbracciare! Grazie Pao, grazie di tutto! Ti Amo (ahah). Baci dalla tua sorellina/amante!. “
    Rilessi per la decima volta la lettera. Poi la piegai delicatamente e la posai sul tavolo della cucina. Presi il trolley e la giacca (totalmente inutile al momento). Aprii la porta di casa, indecisa se prendere o meno le chiavi…alla fine le presi in mano, ricontrollai di aver messo le mie “fedeli e piccole amiche” nel grande zaino che avevo in spalla e ricontrollai il portafoglio, riempito con tutto ciò che avevo in casa. Presi anche il bancomat e la carta di credito, poi chiusi finalmente la porta.

    Decisi di guardare un’ultima volta il mare, mi sentivo dentro incredibilmente vuota. Seduta sul muretto in pietra in riva al mare, le gambe penzoloni e le punte delle scarpe che accarezzavano la sabbia, pensavo e ripensavo, nemmeno io sapevo a cosa, pensavo. Lo sciabordio delle onde infrante sugli scogli vicino alla riva accompagnava i miei pensieri. Guardavo il mare. La sua superficie vellutata ora increspata dal vento incessante, che insisteva nello spettinarmi i capelli; ma in fondo mi piaceva, perché proprio il vento, nemico di spazzola e phon, mi teneva compagnia ora che nessuno poteva più farlo. Le lacrime spazzate via dallo stesso vento si univano all’acqua salata, per perdersi poi nell’oceano, e cominciare anche loro un viaggio verso luoghi sconosciuti, che io non sognavo nemmeno di raggiungere. Ogni triste pensiero, ogni ricordo, ogni istante che mi portasse lontano anche solo per pochi secondi, era una fitta di dolore al cuore, una morsa allo stomaco. Il riflesso del sole, sempre più splendente, segnava sull’acqua l’incessante passare del tempo, e della sua agonia. Mi alzai di malavoglia e iniziai a camminare, asciugandomi le lacrime. Salii le scale che mi avrebbero catapultato di nuovo nel mondo reale. I sorrisi della gente, lo snervante e stucchevole sorriso delle famiglie felici furono come uno schiaffo in faccia. Rimisi gli occhiali da sole, per coprire gli occhi gonfi a causa del pianto. Continuai a camminare, diretta all’aeroporto, arresa alla dura verità che la felicità mi aveva voltato le spalle, una volta per tutte.

    “Welcome to Las Vegas” recitò una voce meccanica nel momento stesso in cui atterrammo. Distolsi lo sguardo dal panorama ormai deprimente fuori dal finestrino e mi slacciai la cintura. Il tizio seduto accanto a me si era dileguato in pochi minuti, ma io non avevo la forza di fare le cose velocemente, ero un po’…addormentata, e non per colpa del sonno.
    “Ha bisogno di aiuto?” mi fece una signorina con un cappellino blu e l’aria gentile e affabile.
    “Eh? Si grazie, mi può prendere lo zaino per piacere? Non ho mai capito come funzionano questi cosi” indicai il porta bagagli sulla mia testa e subito la signorina annuì e mi porse lo zaino
    “Grazie…”
    “Ma le pare, ecco, l’uscita è di qua…” mi indicò le scalette e scesi in fretta, prima che la ragazza, con la sua voce fin TROPPO gentile, ricominciasse a parlarmi. Quando fui all’interno dell’aeroporto mi guardai intorno spaesata, nonostante io avessi già programmato tutto. Una ragazza poco lontano mi mostrava la mia valigia e si sbracciava per farsi vedere.
    “Ciao Sarah!” mi avvicinai e la baciai sulla guancia.
    “Ciao..Stella…” lo pronunciò in un modo assurdamente buffo, il suo italiano non era dei migliori!.
    “Come va?” le chiesi gentilmente.
    “Bene grazie! Te invece? Lo sai che puoi rimanere da noi quanto vuoi no?”
    “Grazie Sarah, è un brutto periodo. Ricordi qualche mese fa, quando sono dovuta tornare improvvisamente in Italia?”
    “Si, ricordo! Ci dovevamo vedere quella sera per mangiare assieme…”
    “Mi dispiace…c’è stato un incidente…ora…non mi va di parlarne, ti spiegherò tutto dopo ok? Il Fuso Orario mi ha distrutta!” feci un finto sorriso e presi la valigia. Ero stata fortunata. Sarah, Liz, Beth, Deborah e Mary erano le ragazze più dolci e gentili del mondo! Conosciute solo il mio primo giorno a Las Vegas, non si erano rifiutate di darmi asilo per un po’ di tempo. Uscii dall’aeroporto un po’ più tranquillizzata e salii sulla macchina di Sarah, dove ci aspettavano le altre.
    “Bentornata Stella!” urlarono tutte in coro. Quella macchina era ENORME!.
    “Grazie ragazze! Non so davvero che dire…mi troverò presto un lavoro! Pagherò l’affitto e contribuirò alle spese! Mi serve solo un po’ di tempo…”
    “Non ti preoccupare Ste, non sono i soldi che ci mancano! Ci farà piacere averti tra noi! E…abbiamo una sorpresa per te!”. Sarah mi sorrise raggiante guardandomi dallo specchietto retrovisore.
     
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  10. Kashira
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    uhuhhhhhhhh e siamo tornati a Las Vegas eh?! eheh...sisi mi piace come si sta evolvendo la situazione...ma qui c'è 1 problemone: come la prenderanno amici e parenti quando scopriranno che se n'è andata???? E poi...le amiche...cioè...che tristezzaaaaa!!!
    Però è scritto bene bene e mi sta incistando troppo...so...STELLA POSTA PRESTOIL SEGUITOOOOO (e scusa se non ho commentato prima)
     
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  11. Little Strange
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    nn importa Kashi, grassie tante! qui la desolazione si fa sentire hahahaha ma io continuo a scrivere, perchè amo farlo :pugno:
     
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  12. Giò.<3.Music
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    Brava!Così si fa!!!
    E mi piace mi piace mi piace tantissimo l'ultimo capitoletto!
    Eppoi è dolcissima la parte del biglietto..
    E anche la descrizione del mare :sbrillucc:
    POOOOOSTA ANCOOORAAA!!!!!



    EDIT:Ah!Di nuovo a Las Vegasss! :shifty:



    Riedit:
    TI PREEGO POOSTAA

    Edited by Giò.<3.Music - 21/11/2007, 20:30
     
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101 replies since 20/7/2007, 13:33   1514 views
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